http://www.avvocato-penalista-cirolla.blogspot.com/google4dd38cced8fb75ed.html Avvocato penalista ...: aprile 1998

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giovedì 30 aprile 1998

Avvocato penalista - Circostanze aggravanti. Art. 112 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Circostanze aggravanti. Art. 112 del Codice Penale.
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Art. 112 del Codice Penale. Circostanze aggravanti.
 
La pena da infliggere per il reato commesso è aumentata:
 
1) se il numero delle persone, che sono concorse nel reato, è di cinque o più salvo che la legge disponga altrimenti ;
 
2) per chi, anche fuori dei casi preveduti dai due numeri seguenti, ha promosso od organizzato la cooperazione nel reato, ovvero diretto l'attività delle persone che sono concorse nel reato medesimo;
 
3) per chi nell'esercizio della sua autorità, direzione o vigilanza ha determinato a commettere il reato persone ad esso soggette;
 
4) per chi, fuori del caso preveduto dall'articolo 111, ha determinato a commettere il reato un minore di anni 18 o una persona in stato di infermità o di deficienza psichica, ovvero si è comunque avvalso degli stessi o con gli stessi ha partecipato (1) nella commissione di un delitto per il quale è previsto l'arresto in flagranza.
 
La pena è aumentata fino alla metà per chi si è avvalso di persona non imputabile o non punibile, a cagione di una condizione o qualità personale, o con la stessa ha partecipato (2) nella commissione di un delitto per il quale è previsto l'arresto in flagranza.
 
Se chi ha determinato altri a commettere il reato o si è avvalso di altri o con questi ha partecipato nella commissione del delitto ne è il genitore esercente la responsabilità genitoriale, nel caso previsto dal numero 4 del primo comma la pena è aumentata fino alla metà e in quello previsto dal secondo comma la pena è aumentata fino a due terzi. (3)
 
Gli aggravamenti di pena stabiliti nei numeri 1, 2 e 3 di questo articolo si applicano anche se taluno dei partecipi al fatto non è imputabile o non è punibile.
 
(1) Le parole: “o con gli stessi ha partecipato” sono state aggiunte dall’art. 3, comma 15, lett. a), della L. 15 luglio 2009, n°. 94;
 
(2) Le parole: “o con la stessa ha partecipato” sono state aggiunte dall’art. 3, comma 15, lett. b), della L. 15 luglio 2009, n°. 94;
 
(3) Comma così modificato dall’art. 93, comma 1, lett. f), D. Lgs. 28 dicembre 2013, n°. 154, a decorrere dal 7 febbraio 2014.
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mercoledì 29 aprile 1998

Avvocato penalista - Determinazione al reato di persona non imputabile o non punibile. Art. 111 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Determinazione al reato di persona non imputabile o non punibile. Art. 111 del Codice Penale.
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Art. 111 del Codice Penale. Determinazione al reato di persona non imputabile o non punibile.
 
Chi ha determinato a commettere un reato una persona non imputabile, ovvero non punibile a cagione di una condizione o qualità personale, risponde del reato da questa commesso, e la pena è aumentata.
 
Se si tratta di delitti per i quali è previsto l'arresto in flagranza, la pena è aumentata da un terzo alla metà.
 
Se chi ha determinato altri a commettere il reato ne è il genitore esercente la responsabilità genitoriale, la pena è aumentata fino alla metà o, se si tratta di delitti per i quali è previsto l'arresto in flagranza, da un terzo a due terzi. (1)
 
(1) Comma così modificato dall’art. 93, comma 1, lett. e), D. Lgs. 28 dicembre 2013, n°. 154, a decorrere dal 7 febbraio 2014.
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martedì 28 aprile 1998

Avvocato penalista - Pena per coloro che concorrono nel reato. Art. 110 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Pena per coloro che concorrono nel reato. Art. 110 del Codice Penale.
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Art. 110 del Codice Penale. Pena per coloro che concorrono nel reato.
 
Quando più persone concorrono nel medesimo reato, ciascuna di esse soggiace alla pena per questo stabilita, salve le disposizioni degli articoli seguenti.
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lunedì 27 aprile 1998

Avvocato penalista - Effetti della dichiarazione di abitualità, professionalità o tendenza a delinquere. Art. 109 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Effetti della dichiarazione di abitualità, professionalità o tendenza a delinquere. Art. 109 del Codice Penale.
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Art. 109 del Codice Penale. Effetti della dichiarazione di abitualità, professionalità o tendenza a delinquere.
 
Oltre gli aumenti di pena stabiliti per la recidiva e i particolari effetti indicati da altre disposizioni di legge, la dichiarazione di abitualità o di professionalità nel reato o di tendenza a delinquere importa l'applicazione di misure di sicurezza.
 
La dichiarazione di abitualità o di professionalità nel reato può essere pronunciata in ogni tempo, anche dopo l'esecuzione della pena; ma se è pronunciata dopo la sentenza di condanna, non si tiene conto della successiva condotta del colpevole e rimane ferma la pena inflitta.
 
La dichiarazione di tendenza a delinquere non può essere pronunciata che con la sentenza di condanna.
 
La dichiarazione di abitualità e professionalità nel reato e quella di tendenza a delinquere si estinguono per effetto della riabilitazione.
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domenica 26 aprile 1998

Avvocato penalista - Tendenza a delinquere. Art. 108 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Tendenza a delinquere. Art. 108 del Codice Penale.
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Art. 108 del Codice Penale. Tendenza a delinquere.
 
E' dichiarato delinquente per tendenza chi, sebbene non recidivo o delinquente abituale o professionale, commette un delitto non colposo, contro la vita o l'incolumità individuale, anche non preveduto dal capo primo del titolo dodicesimo del libro secondo di questo codice, il quale, per sé e unitamente alle circostanze indicate nel capoverso dell'art. 133, riveli una speciale inclinazione al delitto, che trovi sua causa nell'indole particolarmente malvagia del colpevole.
 
La disposizione di questo articolo non si applica se l'inclinazione al delitto è originata dall'infermità preveduta dagli articoli 88 e 89.
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sabato 25 aprile 1998

Avvocato penalista - Condanna per vari reati con una sola sentenza. Art. 107 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Condanna per vari reati con una sola sentenza. Art. 107 del Codice Penale.
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Art. 107 del Codice Penale. Condanna per vari reati con una sola sentenza.
 
Le disposizioni relative alla dichiarazione di abitualità o di professionalità nel reato, si applicano anche se, per i vari reati, è pronunciata condanna con una sola sentenza.
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venerdì 24 aprile 1998

Avvocato penalista - Effetti dell'estinzione del reato o della pena. Art. 106 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Effetti dell'estinzione del reato o della pena. Art. 106 del Codice Penale.
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Art. 106 del Codice Penale. Effetti dell'estinzione del reato o della pena.
 
Agli effetti della recidiva e della dichiarazione di abitualità o di professionalità nel reato, si tien conto altresì delle condanne per le quali è intervenuta una causa di estinzione del reato o della pena.
 
Tale disposizione non si applica quando la causa estingue anche gli effetti penali.
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giovedì 23 aprile 1998

Avvocato penalista - Professionalità nel reato. Art. 105 del Codice Penale.

Avvocato penalista -  Professionalità nel reato. Art. 105 del Codice Penale.
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Art. 105 del Codice Penale. Professionalità nel reato.
 
Chi trovandosi nelle condizioni richieste per la dichiarazione di abitualità, riporta condanna per un altro reato, è dichiarato delinquente o contravventore professionale qualora, avuto riguardo alla natura dei reati, alla condotta e al genere di vita del colpevole e alle altre circostanze indicate nel capoverso dell'articolo 133, debba ritenersi che egli viva abitualmente, anche in parte soltanto, dei proventi del reato.
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mercoledì 22 aprile 1998

Avvocato penalista - Abitualità nelle contravvenzioni. Art. 104 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Abitualità nelle contravvenzioni. Art. 104 del Codice Penale.
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Art. 104 del Codice Penale. Abitualità nelle contravvenzioni.
 
Chi, dopo essere stato condannato alla pena dell'arresto per tre contravvenzioni della stessa indole, riporta condanna per un'altra contravvenzione, anche della stessa indole, è dichiarato contravventore abituale, se il giudice, tenuto conto della specie e gravità dei reati, del tempo entro il quale sono stati commessi, della condotta e del genere di vita del colpevole e delle altre circostanze indicate nel capoverso dell'articolo 133, ritiene che il colpevole sia dedito al reato.
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martedì 21 aprile 1998

Avvocato penalista - Abitualità ritenuta dal giudice. Art. 103 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Abitualità ritenuta dal giudice. Art. 103 del Codice Penale.
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Art. 103 del Codice Penale. Abitualità ritenuta dal giudice.
 
Fuori del caso indicato nell'articolo precedente, la dichiarazione di abitualità nel delitto è pronunciata anche contro chi, dopo essere stato condannato per due delitti non colposi riporta un'altra condanna per delitto non colposo, se il giudice, tenuto conto della specie e gravità dei reati, del tempo entro il quale sono stati commessi, della condotta e del genere di vita del colpevole e delle altre circostanze indicate nel capoverso dell'articolo 133, ritiene che il colpevole sia dedito al delitto.
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lunedì 20 aprile 1998

Avvocato penalista - Abitualità presunta dalla legge. Art. 102 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Abitualità presunta dalla legge. Art. 102 del Codice Penale.
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Art. 102 del Codice Penale. Abitualità presunta dalla legge.
 
E' dichiarato delinquente abituale chi, dopo essere stato condannato alla reclusione in misura superiore complessivamente a cinque anni per tre delitti non colposi, della stessa indole, commessi entro dieci anni, e non contestualmente, riporta un'altra condanna per un delitto, non colposo, della stessa indole, e commesso entro dieci anni successivi all'ultimo dei delitti precedenti.
 
Nei dieci anni indicati nella disposizione precedente non si computa il tempo in cui il condannato ha scontato pene detentive o è stato sottoposto a misure di sicurezza detentive.
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domenica 19 aprile 1998

Avvocato penalista - Reati della stessa indole. Art. 101 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Reati della stessa indole. Art. 101 del Codice Penale.
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Art. 101 del Codice Penale. Reati della stessa indole.
 
Agli effetti della legge penale, sono considerati reati della stessa indole non soltanto quelli che violano una stessa disposizione di legge, ma anche quelli che, pur essendo preveduti da disposizioni diverse di questo codice ovvero da leggi diverse, nondimeno, per la natura dei fatti che li costituiscono o dei motivi che li determinarono, presentano, nei casi concreti, caratteri fondamentali comuni.
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sabato 18 aprile 1998

Avvocato penalista - Recidiva facoltativa. Art. 100 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Recidiva facoltativa. Art. 100 del Codice Penale.
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Art. 100 del Codice Penale. Recidiva facoltativa (1).
 
Il giudice, salvo che si tratti di reati della stessa indole, ha facoltà di escludere la recidiva fra delitti e contravvenzioni, ovvero fra delitti dolosi o preterintenzionali e delitti colposi, ovvero fra contravvenzioni.
 
(1) Articolo abrogato dall'art. 10 del D.L. n°. 99/1974.
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venerdì 17 aprile 1998

Avvocato penalista - Recidiva. Art. 99 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Recidiva. Art. 99 del Codice Penale.
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Art. 99 del Codice Penale. Recidiva. (1)
 
Chi, dopo essere stato condannato per un delitto non colposo, ne commette un altro, può essere sottoposto ad un aumento di un terzo della pena da infliggere per il nuovo delitto non colposo.
 
La pena può essere aumentata fino alla metà:
 
1) se il nuovo delitto non colposo è della stessa indole;
 
2) se il nuovo delitto non colposo è stato commesso nei cinque anni dalla condanna precedente;
 
3) se il nuovo delitto non colposo è stato commesso durante o dopo l'esecuzione della pena, ovvero durante il tempo in cui il condannato si sottrae volontariamente all'esecuzione della pena.
 
Qualora concorrano più circostanze fra quelle indicate al secondo comma, l'aumento di pena è della metà.
 
Se il recidivo commette un altro delitto non colposo, l'aumento della pena, nel caso di cui al primo comma, è della metà e, nei casi previsti dal secondo comma, è di due terzi.
 
Se si tratta di uno dei delitti indicati all'articolo 407, comma 2, lettera a), del codice di procedura penale, l'aumento della pena per la recidiva è obbligatorio e, nei casi indicati al secondo comma, non può essere inferiore ad un terzo della pena da infliggere per il nuovo delitto.
 
In nessun caso l'aumento di pena per effetto della recidiva può superare il cumulo delle pene risultante dalle condanne precedenti alla commissione del nuovo delitto non colposo.
 
(1) Questo articolo è stato sostituito dall’art. 4 della L. 5 dicembre 2005, n°. 251
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giovedì 16 aprile 1998

Avvocato penalista - Minore degli anni diciotto. Art. 98 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Minore degli anni diciotto. Art. 98 del Codice Penale.
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Art. 98 del Codice Penale. Minore degli anni diciotto.
 
E' imputabile chi, nel momento in cui ha commesso il fatto, aveva compiuto i quattordici anni, ma non ancora i diciotto, se aveva capacità d'intendere e di volere; ma la pena è diminuita.
 
Quando la pena detentiva inflitta è inferiore a cinque anni, o si tratta di pena pecuniaria, alla condanna non conseguono pene accessorie.
 
Se si tratta di pena più grave, la condanna importa soltanto l'interdizione dai pubblici uffici per una durata non superiore a cinque anni, e, nei casi stabiliti dalla legge, la sospensione dall'esercizio della responsabilità genitoriale. (1)
 
(1) Comma così modificato dall’art. 93, comma 1, lett. d), D.Lgs. 28 dicembre 2013, n. 154, a decorrere dal 7 febbraio 2014.
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mercoledì 15 aprile 1998

Avvocato penalista - Minore degli anni quattordici. Art. 97 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Minore degli anni quattordici. Art. 97 del Codice Penale.
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Art. 97 del Codice Penale. Minore degli anni quattordici.
 
Non è imputabile chi, nel momento in cui ha commesso il fatto, non aveva compiuto i quattordici anni.
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martedì 14 aprile 1998

Avvocato penalista - Sordomutismo. Art. 96 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Sordomutismo. Art. 96 del Codice Penale.
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Art. 96 del Codice Penale. Sordomutismo.
 
Non è imputabile il sordomuto (1) che, nel momento in cui ha commesso il fatto, non aveva, per causa della sua infermità, la capacità d'intendere o di volere.
 
Se la capacità d'intendere o di volere era grandemente scemata, ma non esclusa, la pena è diminuita.
 
1)  A norma dell’art. 1 della L. 20 febbraio 2006, n. 95, in tutte le disposizioni legislative vigenti, il termine “sordomuto” è stato sostituito con l’espressione “sordo”.
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lunedì 13 aprile 1998

Avvocato penalista - Cronica intossicazione da alcool o da sostanze stupefacenti. Art. 95 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Cronica intossicazione da alcool o da sostanze stupefacenti. Art. 95 del Codice Penale.
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Art. 95 del Codice Penale. Cronica intossicazione da alcool o da sostanze stupefacenti.
 
Per i fatti commessi in stato di cronica intossicazione prodotta da alcool ovvero da sostanze stupefacenti, si applicano le disposizioni contenute negli articoli 88 e 89.
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domenica 12 aprile 1998

Avvocato penalista - Ubriachezza abituale. Art. 94 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Ubriachezza abituale. Art. 94 del Codice Penale.
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Art. 94 del Codice Penale. Ubriachezza abituale.
 
Quando il reato è commesso in stato di ubriachezza, e questa è abituale, la pena è aumentata.
 
Agli effetti della legge penale, è considerato ubriaco abituale chi è dedito all'uso di bevande alcooliche e in stato frequente di ubriachezza.
 
L'aggravamento di pena stabilito nella prima parte di questo articolo si applica anche quando il reato è commesso sotto l'azione di sostanze stupefacenti da chi è dedito all'uso di tali sostanze.
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sabato 11 aprile 1998

Avvocato penalista - Fatto commesso sotto l'azione di sostanze stupefacenti. Art. 93 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Fatto commesso sotto l'azione di sostanze stupefacenti. Art. 93 del Codice Penale.
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Art. 93 del Codice Penale. Fatto commesso sotto l'azione di sostanze stupefacenti.

Le disposizioni dei due articoli precedenti si applicano anche quando il fatto è stato commesso sotto l'azione di sostanze stupefacenti.
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venerdì 10 aprile 1998

Avvocato penalista - Ubriachezza volontaria o colposa ovvero preordinata. Art. 92 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Ubriachezza volontaria o colposa ovvero preordinata. Art. 92 del Codice Penale.
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Art. 92 del Codice Penale. Ubriachezza volontaria o colposa ovvero preordinata.
 
L'ubriachezza non derivata da caso fortuito o da forza maggiore non esclude né diminuisce l'imputabilità.
 
Se l'ubriachezza era preordinata al fine di commettere il reato, o di prepararsi una scusa, la pena è aumentata.
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giovedì 9 aprile 1998

Avvocato penalista - Ubriachezza derivata da caso fortuito o da forza maggiore. Art. 91 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Ubriachezza derivata da caso fortuito o da forza maggiore. Art. 91 del Codice Penale.
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Art. 91 del Codice Penale. Ubriachezza derivata da caso fortuito o da forza maggiore.
 
Non è imputabile chi, nel momento in cui ha commesso il fatto, non aveva la capacità d'intendere o di volere, a cagione di piena ubriachezza derivata da caso fortuito o da forza maggiore.
 
Se l'ubriachezza non era piena, ma era tuttavia tale da scemare grandemente, senza escluderla, la capacità d'intendere o di volere, la pena è diminuita.
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mercoledì 8 aprile 1998

Avvocato penalista - Stati emotivi o passionali. Art. 90 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Stati emotivi o passionali. Art. 90 del Codice Penale.
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Art. 90 del Codice Penale. Stati emotivi o passionali.
 
Gli stati emotivi o passionali non escludono nè diminuiscono l'imputabilità.
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martedì 7 aprile 1998

Avvocato penalista - Vizio parziale di mente. Art. 89 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Vizio parziale di mente. Art. 89 del Codice Penale.
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Art. 89 del Codice Penale. Vizio parziale di mente.
 
Chi, nel momento in cui ha commesso il fatto, era, per infermità, in tale stato di mente da scemare grandemente, senza escluderla, la capacità d'intendere o di volere, risponde del reato commesso; ma la pena è diminuita.
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lunedì 6 aprile 1998

Avvocato penalista - Vizio totale di mente. Art. 88 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Vizio totale di mente. Art. 88 del Codice Penale.
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Art. 88 del Codice Penale. Vizio totale di mente.
 
Non è imputabile chi, nel momento in cui ha commesso il fatto, era, per infermità, in tale stato di mente da escludere la capacità d'intendere o di volere.
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domenica 5 aprile 1998

Avvocato penalista - Stato preordinato d'incapacità d'intendere o di volere. Art. 87 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Stato preordinato d'incapacità d'intendere o di volere. Art. 87 del Codice Penale.
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Art. 87 del Codice Penale. Stato preordinato d'incapacità d'intendere o di volere.
 
La disposizione della prima parte dell'articolo 85 non si applica a chi si è messo in stato d'incapacità d'intendere o di volere al fine di commettere il reato, o di prepararsi una scusa.
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sabato 4 aprile 1998

Avvocato penalista - Determinazione in altri dello stato d'incapacità allo scopo di far commettere un reato. Art. 86 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Determinazione in altri dello stato d'incapacità allo scopo di far commettere un reato.  Art. 86 del Codice Penale.
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Art. 86 del Codice Penale. Determinazione in altri dello stato d'incapacità allo scopo di far commettere un reato.
 
Se taluno mette altri nello stato d'incapacità d'intendere o di volere, al fine di fargli commettere un reato, del reato commesso dalla persona resa incapace risponde chi ha cagionato lo stato d'incapacità.
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venerdì 3 aprile 1998

Avvocato penalista - Capacità d'intendere e di volere. Art. 85 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Capacità d'intendere e di volere. Art. 85 del Codice Penale.
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Art. 85 del Codice Penale. Capacità d'intendere e di volere.
 
Nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come reato, se, al momento in cui lo ha commesso non era imputabile.
 
È imputabile chi ha la capacità d'intendere e di volere.
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giovedì 2 aprile 1998

Avvocato penalista - Reato complesso. Art. 84 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Reato complesso.  Art. 84 del Codice Penale.
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Art. 84 del Codice Penale. Reato complesso.
 
Le disposizioni degli articoli precedenti non si applicano quando la legge considera come elementi costitutivi, o come circostanze aggravanti di un solo reato, fatti che costituirebbero, per se stessi, reato.
 
Qualora la legge nella determinazione della pena per il reato complesso, si riferisca alle pene stabilite per i singoli reati che lo costituiscono, non possono essere superati i limiti massimi indicati negli articoli 78 e 79
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mercoledì 1 aprile 1998

Avvocato penalista - Evento diverso da quello voluto dall'agente. Art. 83 del Codice Penale.

Avvocato penalista - Evento diverso da quello voluto dall'agente.  Art. 83 del Codice Penale.
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Art. 83 del Codice Penale. Evento diverso da quello voluto dall'agente.
 
Fuori dei casi preveduti dall'articolo precedente, se per errore nell'uso dei mezzi di esecuzione del reato, o per un'altra causa, si cagiona un evento diverso da quello voluto, il colpevole risponde, a titolo di colpa, dell'evento non voluto, quando il fatto è preveduto dalla legge come delitto colposo.
 
Se il colpevole ha cagionato altresì l'evento voluto si applicano le regole sul concorso dei reati.
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